Salvatore Pizzo
- 23/05/2019 18:13:00
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Sì, è palpabile, reale, molto più che unemozione fuggevole, questo sentirsi dentro le vene della vita: molecole tra le molecole che, in primavera si colorano sempre di "verde" con e nel mondo clorofilla... Più che mai un gran piacere leggerti. Un salutabbraccio più che mai caro.
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Gil
- 22/05/2019 18:52:00
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Una delle caratteristiche che ho sempre amato e amo della tua poetica, se mi fosse concesso direi di te poetessa, è la "tragicità" del tuo disvelare la luminosità della vita o delle creature che abitano la vita, anche quelle "consacrate", dal linguaggio poetico, dall"offertorio" della Poesia, a riportarci ad una verità - o Verità - che compia lumano nellumano, una tragicita certo non disperante, tuttavia, essenziale poiché, come le ombre nel chiaroscuro, che dànno spessore al disegno, dànno profondità, anche questa tragicità umbratile esalta la luce riverberata dai viventi, in un certo senso la rivela; e senza però dimenticare la nostra "lontananza" creaturale, quella dellumano dal divino, ancorché questi ne fosse o ne è lOrigine, perché è proprio in questo giogo di luce ed ombre lalve in cui può accadere ovcero venire riconosciuta, "nel medesimo battito", nella "monotonia" del ritorno, in questa clausura del tempo e nel tempo - "incessante ciclo di benevolenza - dice la Turra, poetessa innamorata della Vita in tutto il suo accadersi, la novità perenne della resurrezione o Verità della Resurrezione. Sono sempre più convinto del tuo destino poetico tra i poeti più significativi del nostro tempo; ma come sempre è accaduto ai grandi, quando veri, miti ed umili, forse sarà il futuro a riconoscere il valore del presente quando questo sarà ormai passato.
Dev.mo Tuo
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